Care Lavoratrici, cari Lavoratori, Compagne e Compagni,
problemi personali e di salute m’impediscono di partecipare a questa Vostra grande iniziativa d’informazione e di lotta contro l’accordo dl rinnovo del CCNL autotrasporto merci, logistica e spedizioni, siglato a Roma lo scorso dicembre 2010 da FILT/CGIL, FIT/CISL e UILTRASPORTI. Mi scuso pertanto con tutte/tutti Voi e con le Compagne ed i Compagni che hanno organizzato l’assemblea nazionale di oggi.
Visto quanto accaduto nel comitato di settore della federazione lombarda lo scorso 15 dicembre 2010, posso solo immaginare la fatica ed i rischi che questi ultimi hanno corso e corrono dentro una categoria – l’attuale FILT/CGIL dei Nasso, dei Martelli e degli Azzola – fra le più retrive e reazionarie che il nostro sindacato abbia mai conosciuto. E’ una congrega di “corsari” il cui interesse maggiore è la conquista d’una propria posizione di privilegio nei ranghi della società capitalista. E lo fanno calpestando, senza ritegno, ogni regola minima di democrazia interna. D’altronde hanno un modello da emulare chiamato Mauro Moretti, già dirigente nazionale della FILT ed oggi amministratore delegato di FERROVIE dello STATO Spa. Vi prego di credermi che quanto appena scritto non è solo uno sfogo personale, ma è il pensiero che ho maturato, non senza traumi, in questi mesi di esilio al quale mi hanno costretto questi avventurieri dopo oltre 25 anni di mia militanza e di lotte sindacali in FILT. Quindi massimo rispetto ed apprezzamento va ad Antonio, Goffredo, Gianni, tutte e tutti coloro che hanno collaborato e costruito l’odierna riunione, da classificare come un primo passo per la costruzione d’un sindacato di classe che sappia non solo difendere, ma anche e soprattutto conquistare diritti per i lavoratori e le lavoratrici. Con un caloroso invito a tutte le lavoratrici ed a tutti i lavoratori presenti di valutare questo convegno come trampolino di lancio per la FILT/CGIL che vogliamo, per il CCNL che vogliamo, per la società che vogliamo. E senza retorica …
Vengo all’ennesima “pagliacciata”, spacciata per rinnovo del CCNL, siglata dai dirigenti della nostra federazione di categoria. Una prima considerazione di carattere generale. Anche la FILT – come prima di lei le consorelle FILCTEM (chimica, tessile, energia), SLC (comunicazione), FILLEA (edilizia), FLAI (agro/alimentare) e FILCAMS (commercio e servizi) – ha deciso di gettare al vento la mobilitazione, la volontà e la rabbia espressa da milioni di lavoratori/lavoratrici contro l’accordo “separato” del 22 gennaio 2009 e di adattarsi alle regole sui rinnovi dei contratti imposte da CONFINDUSTRIA, già accolte due anni fa dalle altre servili confederazioni sindacali: rinnovo economico triennale, istituzione dell’ente bilaterale, creazione dei fondi sanitari integrativi e così via. In questo modo abbandonando al proprio destino la FIOM contro il “fuorilegge” Marchionne ed i suoi estimatori politici di destra, di sinistra e di centro … in verità per il nostro Contratto Nazionale di settore hanno fatto di peggio. E qui giungo al merito.
Innanzitutto la validità del CCNL è quadriennale (per la precisione 4,33 anni) e non triennale. Non serve illustrare dove risieda il danno per chi lavora: eppure spiegarlo alle “cime” del nostro sindacato (in particolare al “corsaro” Azzola) non è cosa facile!
La parte normativa ed i diritti sindacali sono atti “segreti” non ancora firmati e sconosciuti a noi tutti. Non esiste, a mio avviso, una motivazione comprensibile che giustifichi l’apposizione di una firma ad un rinnovo di CCNL senza che di questo siano stati definiti segmenti fondamentali come quelli citati. Sta di fatto che i vertici della nostra categoria lo hanno fatto e qui è difficile credere che ciò derivi solo dall’incompetenza negoziale. Ora vi sarà più chiaro perché in premessa li ho definiti “corsari”.
La parte economica, suddivisa in due periodi, è stata firmata il 10 dicembre 2010 con le organizzazioni imprenditoriali aderenti a CONFETRA e CENTRALI COOPERATIVE; il successivo 17 dicembre 2010 è stata siglata con ANITA, FITA-CNA e UNIMPRESA mentre con CONFARTIGIANATO, UNITAI e CONFTRASPORTO nessuna firma.
Prima del merito economico, voglio esporVi alcune mie perplessità sulle modalità negoziali che hanno portato alla sottoscrizione degli accordi di rinnovo. Gli “strateghi” del nostro sindacato hanno proclamato 3 giornate di sciopero totale per il 13 – 17 – 20 dicembre 2010 e la sospensione di ogni trattativa di 2° livello, con particolare riguardo alle intese sulla forfetizzazione del salario accessorio e sulle deroghe in materia di orario di lavoro per il personale viaggiante. Nei giorni precedenti l’inizio degli scioperi non ho assolutamente percepito il clima conflittuale che una grande azione di lotta come quella proclamata avrebbe meritato. Si percepiva un basso profilo di ostilità fra le “menti” del nostro sindacato che, infatti, prima dell’avvio dei fuochi siglavano il rinnovo – come già detto – con una parte delle associazioni datoriali il 10 dicembre 2010, così spezzando il fronte dei lavoratori e delle lavoratrici. Per quelli dipendenti dalle imprese aderenti alle organizzazioni firmatarie lo sciopero veniva revocato e confermato solo per i restanti. Lunedì 13 dicembre 2010, anche per la volontà degli autisti di scioperare e con il supporto del sindacalismo di base, la lotta riusciva ed in alcune aziende proseguiva anche nei giorni successivi (vedi ARCESE TRASPORTI, il cui titolare è, guarda caso, il presidente nazionale dell’ANITA). Anziché sfruttare i risultati del conflitto ed allargare la protesta, i “generali” della nostra federazione hanno pensato bene di riprogrammare gli scioperi, spostando quello del 17 dicembre 2010 al successivo 21 ed accettare in fretta e furia un incontro per tale data, sottoscrivendo con altre associazioni datoriali (tra cui proprio l’ANITA) non già il testo del 10 dicembre 2010, bensì uno peggiorativo. Infatti venivano inserite clausole come la sostenibilità delle intese economiche raggiunte per l’anno 2012, la sterilizzazione degli aumenti economici sugli istituti contrattuali fino al 31 dicembre 2012, la soppressione di due festività infrasettimanali per i neo assunti ed altro ancora ottenendo dagli imprenditori solo “una firma tecnica”. Lo sciopero veniva revocato anche per le/i dipendenti dalle imprese aderenti alle organizzazione firmatarie e tenuto in piedi solo contro CONFARTIGIANATO, CONFTRASPORTO ed UNITAI che non hanno firmato. L’azione di lotta, oramai depauperata, è stata un completo fallimento. Praticamente non ha scioperato più nessuno. Mi domando: possibile che i “corsari” non siano coscienti che dividere le lavoratrici ed i lavoratori nel pieno di una lotta è cosa stupida ed insensata? Certo che lo sanno. Quindi perché hanno agito in questo modo? Sicuramente non per il nostro interesse o per la nostra causa! Ed allora in favore di chi? Lascio libertà di risposta …
Infine poche battute sui valori economici. Per il primo periodo di 2 anni e 4 mesi (1° settembre 2008 – 31 dicembre 2010), è stata pattuita una vergognosa UNA TANTUM di 150,00 euro (poco più di 5 euro lordi mensili), con il rischio serio che le imprese che hanno erogato l’I.V.C. prevista dall’accordo del 23 luglio 1993 (nella provincia di Trento molte ditte di autotrasporto l’hanno fatto!) chiederanno di ritorno i soldi al proprio personale per avere erogato somme maggiori dell’importo concordato! Così per la prima volta nella storia del nostro settore, al rinnovo del CCNL dovremo restituire noi i soldi al padrone. Per il secondo periodo (1° gennaio 2011 – 31 dicembre 2012) è stato concordato un aumento tabellare complessivo di euro 122 al 3° livello super, di cui il suo 51% complessivo verrà erogato per circa metà ad 11 mesi dalla scadenza contrattuale e per l’altra metà finale a CCNL praticamente scaduto. Le tabelle predisposte da Antonio spiegano benissimo ed in dettaglio la perdita rilevante del potere d’acquisto delle nostre retribuzioni.
In conclusione. Bene hanno fatto le lavoratrici ed i
lavoratori dell’UPS a proporre la costituzione dei comitati per il NO,
avversando il rinnovo appena sottoscritto e respingendolo al mittente. Nella
provincia di Trento noi svolgeremo un’assemblea generale del settore per sabato
22 gennaio 2011 alla quale chiunque di Voi è invitata/invitato. In
quell’occasione le nostre RSA, quasi tutte aderenti all’area programmatica LA
CGL CHE VOGLIAMO, oltre a creare il comitato, proclameranno uno sciopero di
solidarietà con LA FIOM per la giornata di venerdì 28 gennaio 2011 che sarà
anche sciopero contro i contenuti del rinnovo del nostro CCNL. “Demarchionniziamo” insieme i nostri luoghi di lavoro …
HASTA LA
VICTORIA, SIEMPRE! Un saluto affettuoso a tutte/tutti Voi e buon lavoro.
Fulvio FLAMMINI – FILT/CGIL del Trentino (già responsabile del settore merci, poi
esautorato dai vertici nazionali con la complicità di quelli confederali e di
categoria trentini)
Trento 14-01-2011
Segui la vicenda su
http://filcams.wordpress.com/filt-trento-fulvio-deve-restare/