Contratto
Nazionale Trasporto Merci 2008-20??
La parola ai
lavoratori!
Sono 2 anni che i
lavoratori aspettano il rinnovo del Contratto nazionale, da 9 mesi i sindacati stanno discutendo con la controparte i destini
del comparto, un settore, da tanti, considerato
strategico per il “Paese”, ma anche, un settore
“infame” per condizioni di lavoro e di
salario perché retto dalla compressione dei diritti e dei salari. Orari di
lavoro massacranti per autisti dipendenti e non, turni di lavoro a discrezione
padronale in base a come tira il mercato… Sfruttamento da “regime apartheid”
per cooperative e magazzinieri. Salari operai e impiegatizi fra i più bassi
delle categorie industriali. Per questo il nostro settore è “un pilastro per l’economia nazionale”.
Per un lavoratore del
settore, parlare di rinnovo del Contratto
significa alimentare una speranza, l’unica, per molti esausti da tante precarietà, quella di migliorare
la propria condizione di lavoro e di salario.
Ma cosa hanno realmente
discusso e “condiviso” i sindacati con il padronato? Cosa andranno a firmare?
ben poco sappiamo!. Pur non conoscendo i dettagli della trattativa, i segnali
sono di un’intesa che non produrrà alcun beneficio sostanziale per lavoratori.
Il rischio è che i
sindacati di categoria, ognuno sulla base delle proprie ragioni, lasciano
passare il peggio dello sciagurato “accordo separato”! E forse, qualche cosa di
più! Perché il padronato non si accontenta!... Oggi, il punto vero del
contendere per una firma certa è “quanto” questo contratto può
essere al ribasso! “Quanto” i lavoratori saranno disposti a perdere … senza
contestare, senza lottare?
La crisi economica e le
mancate politiche per lo sviluppo sono tutte a carico del lavoro dipendente, il
“collegato lavoro” varato sotto silenzio in questi giorni, condanna i precari a
rimanere tali per tutta la vita lavorativa, l’allungamento della vita
lavorativa di altri 13 mesi, camuffata con un Decreto legislativo …… sono
certamente segnali inquietanti che provano a mettere nell’angolo la classe
lavoratrice. Ma, la lotta dei lavoratori Fiat a Pomigliano e il loro coraggioso
“NO” ai ricatti di Marchionne, nonostante l’assenso di tutte le OOSS
confederali, la grande manifestazione del 16 Ottobre della Fiom e della
sinistra che ha messo in agenda la richiesta dello sciopero generale, “ fare come in Francia” … potrebbero
rappresentare dei punti fermi anche per un settore complesso come il nostro….
Il padronato forte di
una piattaforma al ribasso oggi si sente più forte e tenta di sferrare un
attacco senza precedenti ai capisaldi della democrazia nei posti di lavoro,
(diritti, malattie, nastri lavorativi, aumento della precarietà, divieto di
sciopero ecc…).
Se non vogliamo una
maggiore deregolamentazione, se non vogliamo perdere quel poco che è rimasto delle conquiste dei nostri padri, non
abbiamo alternative! dobbiamo prepararci a lottare.
Senza alcuna pretesa e
superbia invitiamo il sindacato a non ripetere l’errore fatto in fase di
presentazione di piattaforma. I lavoratori tutti, devono essere coinvolti. I
lavoratori sono gli unici che devono
dire cosa fare su un eventuale ipotesi di accordo. Alla sfiducia e all’apatia di
molti lavoratori il sindacato deve rispondere con il coraggio di ascoltare chi
da anni non viene consultato. Questo può permettere la ricostruzione di un
tessuto in cui la solidarietà di chi vive queste precarie condizioni possa
trasformarsi in cemento per un conflitto con risultati che migliorino le nostre
condizioni di vita e di lavoro ed anche il rapporto con il “nostro” Sindacato.
A partire dai luoghi di lavoro chiediamo, la
consultazione democratica di tutti i lavoratori, chiediamo la convocazione di assemblee dei lavoratori e dei
delegati del settore in ambito locale, regionale e nazionale sulla base di
regole certe e democratiche. Vogliamo che tutte le strutture sindacali, rendano
conto ai lavoratori del loro operato e conquistino il consenso con la
discussione!
Lavoratori, delegati, difendere
in modo efficace e intransigente i nostri interessi è possibile, ma è necessario
comprendere che non possiamo permetterci ulteriori arretramenti:
le piattaforme presentate dai sindacati alle controparti padronali VANNO RITIRATE.
Non solo perché non è stata discussa e quindi neanche votata dalla maggioranza dei
lavoratori ma soprattutto perché si è rivelata una piattaforma inadeguata alle
condizioni reali del settore.
Inoltre, questi due anni di “vacanza
contrattuale” non possono passare inosservati, pretendiamo da subito una quota
salariale –fissa- congrua che recuperi questa vacanza contrattuale!
Milano 9-11-2010
RSU UPS Milano e
Vimodrone
cell. 3333030257