Lavoratori,

le trattative per il rinnovo del contratto nazionale di categoria sono rotte. Davanti ad una piattaforma sindacale (in Cemat bocciata e da noi più volte criticata per la sua debolezza ed inconsistenza) la controparte padronale ha rilanciato (come facilmente prevedibile) puntando alla completa deregolamentazione del contratto di lavoro e dunque via libera a tutta la tipologia di contratti previsti dalla famigerata Legge 30: somministrazione a tempo determinato, contratto di apprendistato, di inserimento, a progetto, staff leasing a tempo indeterminato, lavoro a chiamata.

Per non parlare della deregolamentazione dell’orario di lavoro nella settimana e dell’aumento del tetto dello straordinario da 165 a 250 ore annue  (prevedendo anche la possibilità di uno splafonamento ulteriore).

Se è vero che le richieste delle controparti sono da completamente da rifiutare perché avrebbero un effetto devastante sulla vita dei lavoratori, altrettanto vero è che la piattaforma sindacale prestava il fianco a questo tipo di rivendicazioni padronali.

Incredibile e irresponsabile è però la rottura delle trattative solo il 15/12 (a circa un anno dalla scadenza del nostro contratto) e la proclamazione improvvisa di uno sciopero di ben 3 giorni senza  nessuna convocazione di attivo dei delegati, assemblee e necessarie informazioni  ai lavoratori.

La piattaforma sindacale è per noi da rigettare, non abbiamo dubbi a questo proposito. Siamo convinti che lo sciopero nazionale di  uno, due, tre giorni (tutti quelli che servono) sia  l’unica arma a nostra disposizione. A maggior ragione, però,  è irresponsabile (per non dire di peggio), da parte delle segreterie nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti chiamare i lavoratori ad uno sciopero di 3 giorni senza organizzarlo, senza convocare assemblee per informare i lavoratori; per di più a sostegno di una piattaforma sindacale al ribasso, da rigettare in toto  tale  lo sbracamento.

La netta sensazione è che si proclama lo sciopero di 3 giorni ma in realtà si fa di tutto per farlo fallire; così dopo le feste si potrà arrivare ad un ennesimo contratto capestro ed avere l’alibi di aver comunque proclamato uno sciopero nazionale (anzi uno sciopero nazionale di ben 3 giorni!).

Alcune  R.s.u. hanno richiesto un attivo unitario dei delegati prima dello sciopero, al fine di organizzare il tutto. Nessuna risposta  è giunta dalle segreterie sindacali.

 

Lavoratori,

la R.s.u. di Milano Farini non si è mai tirata indietro. Più volte abbiamo spronato i lavoratori allo sciopero anche per obbiettivi di difficile realizzazione. Siamo sempre stati favorevoli a scioperi di più giorni piuttosto che a scioperi di poche ore.

La misura è però colma. Non siamo pedine, burattini da mandare allo sbaraglio. Per questo motivo non ci presteremo a questo tragico gioco delle parti e vista l’impossibilità di organizzare in poche ore (ma che fretta c’è dopo un anno) uno sciopero di 3 giorni indiremo

un’Assemblea Lunedì 20/12/04 dalle 09h30 alle 11h30

presso la sala mensa  per meglio precisare il motivo del nostro rifiuto della piattaforma sindacale e per decidere tutti insieme come proseguire la lotta contro le prepotenze padronali.

Prosegue nel frattempo, con la pazienza del ragno, la tessitura di rapporti con altre R.s.u. affinché l’attuale piattaforma sindacale sia rigettata e si lavori per una nuova piattaforma degna degli interessi dei lavoratori e quindi anche alla proclamazione ed organizzazione di uno sciopero nazionale di più giorni. Non c’è altra via. Il compito è difficile, rimbocchiamoci le maniche.

 

Milano 17/12/04

R.s.u. Cemat Farini