Solidarietà
ai lavoratori ATM in lotta!
Estendere
la mobilitazione a tutte le categorie!
Le aziende dicono di non avere i soldi e li chiedono agli enti locali;
gli enti locali chiedono che intervenga il governo; il governo ripassa la palla
alle regioni... ed i lavoratori rischiano di rimanere con il cerino in mano!
Sono due anni che i lavoratori del trasporto pubblico sono impegnati in
questa lotta. Abbiamo fatto 9 scioperi generali per ottenere un aumento di 106
euro mensili; che altro non é che l’inflazione programmata dal governo, che é
la metà di quella rilevata dall’Istat; la quale é un terzo di quella reale.
Di tutte le mobilitazioni fin qui organizzate l’unica che é stata in
grado di essere visiva é stata quella organizzata il 1° dicembre a Milano; che
ha bloccato l’uscita dei mezzi per tutta la giornata. Con uno straordinario
spirito di emulazione; la stessa determinazione mostrata dai lavoratori
dell’Atm si é estesa a tante altre città negli scioperi successivi. A Torino i
colleghi hanno sfidato la precettazione del Prefetto, a Brescia hanno bloccato
i mezzi per l’intera giornata, a Foggia, Bari i lavoratori hanno presentato
certificati di malattia per bloccare il servizio.
Mentre
a Roma la trattativa sembra entrata in un vicolo cieco, i lavoratori a Milano,
Imperia, Savona, Bergamo e pian piano in tutte le città stanno bloccando i
mezzi per ottenere l’aumento che ci spetta da ormai due anni.
Abbiamo
bisogno della solidarietà di tutti. I lavoratori del commercio stanno lottando
come noi per ottenere un aumento dei nostri sempre più risicati salari; i
metalmeccanici sono due anni che lottano per il rinnovo del loro contratto; lo
stesso i lavoratori degli enti locali.
La
nostra lotta ha bisogno della vostra solidarietà. La lotta per ottenere
condizioni migliori di vità é una lotta di tutti. In questo momento ci sono le
condizioni per estendere la mobilitazione degli autoferrotranvieri a tutte le
città; ci sono le condizioni per allargare la lotta a tutte le categorie. Per
questa mobilitazione dobbiamo contare sulle nostre forze, sulla forza di tutti
i lavoratori. E’ necessario estendere la mobilitazione e creare comitati di
lotta che rispondano direttamente ai lavoratori.
In
qualità di lavoratori ATM, lavoratori di altre categorie, studenti,
disoccupati, precari, proponiamo che dai depositi in lotta si sviluppi una
mobilitazione che si estenda a macchia d’olio.
Ci
rivolgiamo ai cittadini, che nella maggioranza dei casi sono lavoratori
dipendenti come noi, che vivono condizioni di lavoro sempre peggiori ed hanno
salari con i quali faticano a sbarcare il lunario.
Oggi
un autista dell’Atm con contratto Cfl prende un salario di 850 euro. Che
provino lorsignori a vivere con questa miseria! Ci rivolgiamo ai lavoratori
dell’Alfa Romeo, ai lavoratori dell’Alitalia, a tutti i metameccanici, ai
lavoratori del commercio, degli enti locali, della scuola, che come noi sono
oggi impegnati in difficili vertenze. Ma ci rivolgiamo anche ai Co.Co.Co., ai
partiva iva, ai milioni di precari ad unirsi alla nostra mobilitazione.
Qui
non sono in gioco solo i 106 euro di aumento che richiediamo. É in gioco il
futuro di chi lavora in questo paese, minacciati dalla legge 30 e da una crisi
industriale senza precedenti. Questa é una lotta anche per i nostri figli, che
oggi studiano e non hanno un futuro. E’ una lotta per difendere le pensioni
mlinacciate dal governo Berlusconi. Solo con l’unità, di tutti gli sfruttati
nella società possiamo vincere.
Ai
dirigenti sindacali che stanno trattando a Roma intimiamo di non firmare nulla
sulle nostre teste. Siano i lavoratori a decidere in assemblee democratiche, si
formino coordinamenti locali e poi a livello nazionale eletti dai lavoratori
impegnati in prima linea nella vertenza.
E’
necessario resistere un minuto più del padrone. E resisteremo!
Milano, 20 dicembre 2003