2010 Cambio di
appalto:
Vertenza NAKI
L’occasione
per il ripristino di collegamenti con la realtà degli autisti terzi è stato grazie
ad un volantinaggio fatto ad Ottobre 2009 su un tema molto caro a tutti: quanto
guadagnano i padroni UPS in Italia!
In quel
momento iniziava a dispiegarsi con tutta la sua forza la crisi. Iniziava ad affacciarsi
la paura di tutti di poter perdere lavoro, ma nel mezzo c’erano i risultati
eccezionali di Ups che come la maggior parte delle aziende del settore è stata
investita in modo improvviso dalla crisi pertanto non aveva fatto in tempo a
nascondere i profitti veri, dati utili per attirare capitali e fare bella
figura …
Infatti
dichiarava nel 2010, 4 milioni di profitti (bilancio 2009).
Questo
dato ci ha permesso di riprendere una vecchia battagli lunga 20 anni per un contratto
integrativo aziendale. Per l’occasione scrivemmo che l’UPS
avrebbe dovuto condividere i suoi profitti con i lavoratori, artefici del
risultato tali profitti. Ma la condivisione andava fatta però con tutti i
lavoratori compresi i lavoratori indiretti!
Rivendicazione
ci ha permesso di avvicinare lavoratori e responsabili di cooperative…
Una sindacalizzazione in una
fase di disgregazione
Non sempre
i processi sono lineari e in questo caso non lo fu affatto. Il processo di
sindacalizzazione di una società terza (Naki) avvenne “dall’alto”. Era il presidente della
cooperativa che aveva compreso la volontà di Ups di
scaricarlo e per questo ci chiese a suo “modo” un aiuto.
La sindacalizzazione
Questa
società, come tante altre aziende del settore si presentava come una scatola
cinese, dove lavorano ed in parte si aiutano a vicenda (sempre in forma
capitalistica) diverse micro società per lo più a forma cooperativa composta da
circa 40 lavoratori latini in particolare peruviani.
L’Ups decisa ad eliminare la società madre (NAKI) in modo da
fare entrare un’altra società – un Consorzio che sembra vicina ad un dirigente
di Ups ( troveremo conferma nel 2014)- significa per
i lavoratori di questo gruppo la possibilità di perdere il posto di lavoro per la
quasi totalità e dato che sono tutti con il permesso di soggiorno, significa un
disastro per intere famiglie.
La nostra
prima richiesta a chi ci chiede collaborazione è la regolazione di tutti i
lavoratori come presupposto per un’azione comune. La società si impegna a fare questo
ed in parte lo fa appieno.
Questo fu
decisivo, vennero fornite le buste paga, come pure contattare il commercialista
e fare tutto che era necessario per rendere tutto trasparente ….
Iniziamo a costruire le forze
Coinvolgiamo
la Filt in questa partita e questo rende delicato il processo perché siamo nel
pieno di una fase di scontro congressuale CGIL ( congresso 2010)
La linea
della maggioranza congressuale rispecchia la loro arrendevolezza. Non fanno promesse anzi mettono in chiaro che la
battaglia non sarà per l’assunzione in Ups anzi viene
dato per scontato che la battaglia produrrà l’uscita di tutti!
Non è una
questione di onestà intellettuale ma di consapevole arrendevolezza nelle
rivendicazioni da portate avanti!
Considerazioni : la crisi del sistema sta colpendo tutti e soprattutto quelle
categorie meno in grado di difendersi: i precari composto da giovani e persone di
età media che non trovano lavoro stabile e le società terziarizzate. Quello che
il sindacato non mette a fuoco – probabilmente convinto di una ripresa
economica vicina o perché incapace di reagire allo sfascio- che una volta
rosicchiato il fondo del barile e il ritorno degli italiani nell’attività operaie
nel settore a causa difficoltà a trovare lavoro, le imprese passeranno ad
attaccare i dipendenti. Un esempio eclatante è quella della TNT del 2013-2014. Per questo mettiamo in evidenza la
necessità di creare un fronte di lotta dei diretti ed indiretti come pure
rivendicazioni adeguate alle condizioni economiche del momento.
Il progetto politico ed organizzativo
Cosa può fare una piccola cooperativa
( 40 persone) in una filiale grande come quella di Ups
Milano con un numero di autisti 5 volte superiori suddivisi in altre 5 o 6
società? Oggettivamente ben poco!
Eppure ci convinciamo che non è
difficile bucare lo schermo dell’ arroganza di Ups
soprattutto dal punto di vista mediatico.
Il nostro principale obbiettivo è
dimostrare che anche una multinazionale è piccina nei confronti alla
determinazione di pochi lavoratori.
Sabato 20 Febbraio: l’incontro
in Filt…
Il 19 Febbraio 2010, distribuiamo il volantino
sul 1 marzo 2010 –sciopero degli immigrati- accolto bene dagli immigrati meno
dagli italiani, prendiamo coscienza che l’azione seppur nobile nell’intento mette
a rischio l’unità di classe delle maestranze.
La presenza delle RSU Ups fra i lavoratori terzi viene mal digerita dalla direzione UPS che inizia a imporre regole
sulla movimentazione nei magazzini da parte dei dipendenti degli uffici ed in
particolare delle Rsu. Cerchiamo di preparare il terreno dello scontro al
meglio delle nostre possibilità
27 Febbraio 2010 Cerchiamo di consolidare ed amalgamare le relazioni fra noi
e i lavoratori interessati con una riunione di sabato, mostriamo un video della
nostra battaglia contro i licenziamenti del 1997. Questo serve a dimostrare che
non è vero che non si può bloccare UPS. Lo scopo è fare superare la paura!
1 Marzo:
partecipazione alla manifestazione degli immigrati. Per loro è una novità.
Nessuno di loro prima avevamo mai partecipato a manifestazioni.
3 Marzo: incontro
con Ups, come Rsu chiediamo:
Certezza di ricollocazione di tutti. Possibilità
di fare un’assemblea con i lavoratori nei locali aziendali.
10 Marzo:
Assemblea dei lavoratori diretti e dei lavoratori indiretti della società Naki in Ups il
volantino
12 Marzo Sciopero generale cerchiamo di costruire una presenza significativa del
settore degli autisti. La nostra parola d’ordine: assunzioni
per tutti come garanzia di un permesso sicuro.
L’obbiettivo è organizzare orizzontalmente i lavoratori del settore Courier a
predominanza straniera. Il volantino
per lo sciopero, le rivendicazioni.
Lo sciopero è un successo: (lo
dice anche UPS) non si vedeva da anni una presenza
così massiccia di autisti Courier.
Video
1 ( la partecipazione allo sciopero
generale dei lavoratori autisti Naki)
Video
2 (con musica)
Visto il grosso risultato, Ups adotta una strategia violentemente anti Statuto dei
lavoratori: La
nostra reazione.
15 Marzo: la lotta per la difesa del posto di lavoro continua. Appello
all’unità dei lavoratori
Settimana dal 18 al 22 Marzo: situazione di stallo, le voci corrono ma è difficile dare
le giuste interpretazioni. Sembra che la nuova società assumerà tutti senza
nessuno escluso … ma a tempo determinato 6 mesi! Noi non ci stiamo!. La FILT
non sta al passo della vertenza attende di essere convocata per avere una
strategia. A noi invece il tempo è poco per poter organizzare le difese.
Dobbiamo essere veloci e decisi ad attaccare il prima possibile. Un occasione è
il picco di Pasqua!. Invece, veniamo accusati di avventurismo. Ma il tempo del
conflitto non l’abbiamo scelto noi.
Le rappresentanze della società terza
insieme alla Rsu Ups decidono di lottare fino
all’ultimo giorno d’appalta e chiamano i lavoratori della cooperativa alla
lotta. Le Rsu chiedono il sostegno ai lavoratori Ups.
La strategia adottata dalle rappresentanze è coinvolgere i media e i clienti Ups che usufruiscono dei servizi della cooperativa. Dichiarazione
di sciopero.
24 Marzo:
Dichiarazione di “Stato
di Agitazione” ed assemblea dei lavoratori Naki
25 Marzo: Assemblea
dei lavoratori UPS di Milano e Vimodrone sulla
vertenza degli appalti. Dichiarazione
della FILT Milano : denuncia del comportamento scorretto
della nuova società (CSL) spalleggiata dalla UPS.
26 Marzo: il
volantino. L’iniziativa viene programmata davanti ad UPS e poi ci
spostiamo tutti davanti la Rai per dare visibilità alla vertenza … e non come
indicato dal comunicato ...
Video
0 (davanti Ups)
Video
1 ( davanti la RAI)
Video
2 ( con musica)
Video
3 ( due lavoratori spiegano le loro
ragioni)
È un altro successo dei lavoratori. Al
Call Center arrivano disposizioni per dare comunicazioni
di circostanza ai clienti …
L’Ups e la
sua nuova spalla, la nuova cooperativa non riesce ad organizzare l’attività
pertanto quella fama di lavoratori in grado e capaci fino a quel momento messo
in discussione viene meno … adesso è la volta delle calunnie: prima dicevano
che erano stati cacciati perché incapaci di fare un buon lavoro, poi sgonfiata
questa ragione, la tesi è :cacciati perchè ladri!
S’impone una risposta ferma e decisa:
un presidio anche contro
le menzogne!
29 Marzo: si
ripete l’azione contro UPS, presidio davanti ai cancelli. Il
volantino,
30 e 31 Marzo: Presidio in Piazza San Babila,
l’ area di lavoro dei lavoratori
licenziati
L’azione condotta verso i
clienti
La solidarietà dei clienti: un
comunicato intercettato: un
cliente
Il lavoratori riuniti in assemblea
decidono di non firmare e di andare in cassa integrazione in deroga…
Giugno 2010: dopo
soli alcuni mesi, veniamo a sapere che Ups non ha
pagato le fatture e questo crea un grave danno alla cooperativa uscente e
soprattutto ai lavoratori.
La società Naki farà causa ad Ups (non
conosciamo l’esito dell’azione legale)
Ma a pagare il costo maggiore saranno
i 22 eroi che non si sono piegati!