Le reazioni :

 

29-11-2012 Una collega di Milano:

“ Io personalmente sono amareggiata, come dici tu provo un senso di smarrimento e anche di tradimento se vuoi.

Sono incazzata per quello che sta succedendo... mi sento davvero impotente e se penso ai colleghi che conosco da 20anni e che so che devono mantenere famiglia... Mi metto nei loro panni e davvero mi sento.. persa... e’ come essere messi fuori casa dalla famiglia... e nella condizione economica in cui siamo, dove rimettersi in gioco e’ vicino all’impossibile, immagino che per i più di loro sia una vera tragedia.. Si lo so che UPS non e’ la famiglia, nessuno ci crede più da tanti anni... ma questa cosa io, sulla mia pelle che al momento non e’ in gioco, la vivo come un tradimento ... Nonostante questo, sono sincera, non sono abbastanza coraggiosa da lottare. Credo che dietro queste decisioni ci sia ben altro che l’intento di acquisire volume con Sda... credo che ci saranno altri cambiamenti. Magari non quest’anno, non il prossimo... ma l’azienda sta cambiando forma... questo credo, anche parlandone con i colleghi …”.

 

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29-11-2012  Una collega di Vimodrone

Domanda … di concreto facciamo qualcosa? Ups si occuperà solo dell’internazionale, a loro il nazionale non interessa più tutto passerà  alla Sda e alle Mbe ha messo al sicuro la contabilità in Polonia tutto il resto verrà ceduto o addirittura eliminato. Tutto e’ partito con l’ufficio acquisti dove i prodotti consumati in Italia vengono comprati all’estero (cosi l’economia italiana non gira, io mi faccio pagare dai clienti ma il guadagno lo spendo fuori. prendo ma non do), se tutte le aziende fanno cosi anzi tutte hanno fatto cosi visto dove siamo arrivati. Il progetto spezzatino lento e’ partito io dico non si fermerà anche i manager che si sentono al sicuro, adesso fanno il lavoro sporco ma poi la nave la dovranno abbandonare anche loro, il capitano senza marinai e’ inutile … (illusi)  E tutti quei lavoratori che fanno parte di cooperative? Staranno a casa senza diritti vero? Quindi e’ un buon periodo per mettere il bastone tra le ruote, per lo meno non rendiamogli le cose facili”.

 

 

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06-12-2011, da Bologna

 “i pensieri degli iscritti e non, qui a Bologna: da un' azienda florida, la cessione di filiali, che saranno chiuse, alla SDA, che e' in crisi, sovradimensionata sia nel personale che nelle strutture, può solo significare che come al solito la UPS non vuole pagare i costi di un piano di sviluppo. Vuole solo liberarsi del personale che sarà sfruttato solo per il tempo necessario per la formazione del personale SDA, e senza preoccuparsi di predeterminare dei piani di ricollocamento del personale trasferito (molti saranno costretti ad accettare di trasferirsi nella filiale SDA lontano da casa, contrattando da soli una eventuale indennità di trasferta). La nostra lotta nel concreto dovrebbe costringere la UPS a fornire al sindacato  dei piani  di ricollocamento del personale indicando prima dove andremo e quanto ci spetterà ad ognuno. Attualmente il danno e il rischio è solo nostro, anche se i manager fanno sembrare che la UPS nel trasferirci, nel farci mantenere lo stesso stipendio e anzianità di servizio si sia preoccupata di noi, tralasciando che tutto ci è dovuto per legge. Trovare tutti insieme il modo per costringere la Ups ad impegnarsi verso il sindacato.”

 

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13-12-2011, da Bari: ancora poca chiarezza

Ciao a Tutti, e’ con molto stupore che facendo un giro di telefonate, molti centri colpiti dalla falcidia della “nostra” azienda non sono ne informati e ne preparati, su quello che e’ il modo di affrontare questa situazione. Il mio non e’ un messaggio sovversivo, ma un invito a mobilitarsi onde capire del ns futuro.

E’ pur vero che se l’azienda abbia deciso di fare questa operazione forse la porterà a termine, ma vogliamo avere “garanzie” su dove e come finiremo. Vi ricordo che la presenza di almeno un rappresentante x filiale coinvolta all’incontro che si terrà a Milano tra aziende e sindacati e’ fondamentale per far capire che non siamo carta straccia ma persone, e sopratutto che si preservi il nostro posto di lavoro e la serenità delle nostre famiglie.