Quando la lotta per i diritti sconfigge l’arroganza!

Avrebbero voluto mettere a tacere il diritto dei lavoratori a protestare, hanno provato a sanzionare i dirigenti sindacali aziendali per colpire il diritto di tutti! Erano convinti che l’arroganza e la forza economica fossero sufficienti…

UPS HA PERSO!

IL DIRITTO DI SCIOPERO NON SI PROCESSA!

 

 

 

Premessa:

È la storia di un tentativo di repressione dei quadri sindacali e delegati del mondo UPS (35 fra attivisti e dirigenti), lavoratori che hanno scioperato o sostenuto attivamente una vertenza (la prima a carattere nazionale per la multinazionale UPS) dei lavoratori terzi ( Autisti) che dopo decenni di silenzi (Ups è presente nel mercato italiano dal 1987) hanno costruito un coordinamento nazionale, diretto uno sciopero territoriale.

Nella storia di questa categoria, solo nei recenti anni abbiamo visto una presa di coscienza forte e generalizzata delle diverse categorie di lavoratori legati al mondo dei trasporti e della logistica. In particolare le aree “deboli” del conflitto di classe - Autisti e Magazzinieri- hanno condotto in molte realtà aziendali grandi passi in avanti nel miglioramento dei propri interessi. Anche nella storia UPS Italia non sono mancati episodi precedenti ma nulla di duraturo, in particolare a Milano: 1997, 2010, 2014 …

Nel 2015 si costituisce un coordinamento dal basso. Il coordinamento è promosso dalle RSU UPS Milano e Vimodrone. È  composto da delegati/attivisti autisti di Milano e a livello nazionale ( Milano, Roma, Firenze, Como, Vicenza). A fine anno prende corpo un’assemblea Nazionale a Bologna il 28 Novembre che da vita al programma di rivendicazione dell’autista.

4 Dicembre 2015: Primo incontro con la società committente, la multinazionale UPS. È la prima volta che le rappresentanze sindacali dirette ed indirette siedono insieme con la controparte per discutere le condizioni di lavoro dei diretti e degli indiertti. Emergono le prime difficoltà ma anche le differenze nel movimento. Una parte del movimento sottoscrive un documento di programma  d’incontri per andare a recepire le rivendicazioni condivise al tavolo di trattativa. Contemporaneamente la parte più risoluta del movimento ottiene un accordo avanzato a Milano. Inizia l’azione di divisione del movimento da parte di UPS e delle OOSS per isolare le componenti più avanzate.

 

IL COORDINAMENTO DEGLI AUTISTI ED IL SUO PROGRAMMA RIVENDICATIVO: 3livello S e 39 ore

 

Nei primi mesi del 2016, il pressing sulla multinazionale è forte soprattutto nelle filiali più avanzate di cui Milano. Da Gennaio a Marzo si intensificano le azioni di diffusione di materiale di propaganda comunicazioni ed assemblee sul nostro programma:

4 Marzo: incontro nazionale con UPS. sottoscritto un verbale d'incontro: date certe, diritti sindacali, vengono trascritte  gran parte delle nostre rivendicazioni …  ed in ultimo la promessa di rimettere tutto in discussione con un'assemblea generale dei lavoratori di appalto a Firenze...

Le OOSS nazionali boicottano l’incontro di Firenze e viene organizzato dalle aree disponibili un incontro (virtuale)  il 2 Aprile 2016 per decidere tre giorni di sciopero nel caso UPS si rimangi le promesse fatte ai tavoli d’incontro nazionali. Le nostre proposte da portare al tavolo di trattativa.

 

8 Marzo: Per dare forza e sostegno alla mobilitazione del 19, 20, 21 Aprile: Assemblee e propaganda

La multinazionale arriva agli incontri programmati con l’agenda vuota …

30 Marzo:  la repressione non accenna a diminuire sui lavoratori e delegati, convocate assemblee e comunicazioni e richieste alla multinazionale.

Queste lunga documentazione serve a dimostrare la vacuità delle accuse dell’impresa nella descrizione nelle prime pagine della contestazione, in particolare:

a)      UPS non riconosce il ruolo di dirigente sindacale del rappresentante e sostiene che la trattativa-  una trattativa nazionale- senza riconoscere il ruolo di Milano e delle sue rappresentanze dirette ed indirette : punto 4-5-6-7 della pagina 2

b)     Il nodo politico fondamentale per l’impresa che da forza alla contestazione e poi al ricorso:

a.      Il non riconoscere l’autonomia delle Rappresentanze nel dichiarare lo sciopero rispetto le OOSS nazionali e territoriali.

b.     Il non riconoscere l’esistenza di una “dinamica milanese”, attaccare la punta più avanzata del movimento di lotta, utile per “svuotare” la trattativa che vedeva nei delegati di Milano un grosso ostacolo che andava eliminato!

 

14-15 Aprile: Sottoscritto un accordo sindacale che divide il movimento.

a)      Nessun delegato diretti ed indiretto del sito di Milano firma l’accordo nazionale

b)     Il Segretario Lombardia pone la “riserva” sull’accordo sottoscritto (in caso di respingimento è sciopero)

 

In attesa che vengano proclamate le assemblee da parte della FILT-CGIL, le Rappresentanze sindacali che si riconoscono nel NO all’accordo producono ed invitano a discutere (a livello nazionale)  e a preparare l’assemblea di Milano. Non si ferma la pressione e la rabbia sull’accordo diverso dal programma concordato e continuano le azioni repressive delle società terze …

 

LO SCIOPERO DEI LAVORATORI TERZI, OGGETTO DELLA CONTESTAZIONE DISCIPLINARE:

20 Aprile 2016: Convocata assemblea fuori dai cancelli di UPS che iniziata come da programma alle 7.30 alla presenza di una volante della Digos ( in presidio da giorni davanti ai cancelli UPS). Viene distribuito un volantino  che sarà consegnato alla direzione aziendale UPS poche ore dopo. A seguito delle pressioni dei lavoratori e della rabbia per le cose accadute, l’assemblea si trasforma in presidio- sciopero. Viene inviata la comunicazione alla questura.

 

LE ACCUSE dell’impresa riguardo lo sciopero: il dirigente sindacale dipendente UPS è accusato di essere l’ideatore, organizzatore, gestore  della protesta. Di aver bloccato fisicamente 4 uscite di Ups, aver fatto intimidazioni,violenza privata e di gruppo ( art. 610 c.p. e 339 comma secondo c.p.) , spostato panettoni, bloccato il passaggio dei dipendenti nelle vie di UPS, coordinatore  delle trattative con la questura … senza uno straccio di immagine visto la presenza di molte telecamere che controllano il perimetro UPS  nello specifico:

 

punto 9 a: il delegato chiamava il lavoratori terzi a raccolta peruna assemblea non autorizzata” Ups, azienda committente, si sente padrone dei lavoratori terzi che operano nel suo magazzino! Come ovvio l’assemblea non deve avere l’autorizzazione di nessuno ma soltanto una comunicazione come da Legge 300 alle cooperative terze e non ad UPS. Cosa che regolarmente è stato fatto.

punto 9 c: Ups accusa il dirigente di aver diretti un blocco stradale con due “panettoni” selezionando il passaggio pedonale e autoveicolo ( 40 mezzi bloccati in entrata)

punto 9 d – e : blocco degli altri due varchi aperti da UPS con blocchi di cemento. Contestazione/ricorso in tribunale pag. 3 (9a- 9d)

punto 9 h: blocco delle merci “medicinali”

punto 9 m:  il comunicato citato da parte di UPS, dice anche nel cappello iniziale “ Questa mattina i lavoratori autisti degli appalti UPS Milano si sono riuniti in assemblea durante l’orario di lavoro … l’assemblea ha espresso un giudizio fortemente negativo … A questo si aggiunge l’allontanamento di lavoratori in via di sindacalizzazione, una raffica di lettere di contestazione, pressioni e minacce da parte del personale UPS e di società terze che hanno reso intollerabile il clima nella sede di Milano. Per questa ragione l’assemblea ha deciso di convocare sciopero immediato della filiale” . Tutto questo per spiegare che si è trattato di un’agitazione spontanea che aveva profonde ragioni che andavano ben oltre l’accordo del 15 Aprile che non aiutava a risolvere.

 

IL RUOLO DELLA FILT-CGIL nel conflitto del 20-21 Aprile:

UPS Italia, nella sua memoria contro il dirigente, inserisce parte di una documentazione fino a quel momento considerata riservata ( cosi doveva essere fra le parti ) .

il fatto che esistessero differenze profonde fra noi e la nostra organizzazione sindacale sulla conduzione della vertenza e in corso era cosa nota, ma pensare che l’organizzazione si “dissociasse” dall’azione di lotta, nessuno se lo sarebbe aspettato …   nonostante tutto fosse dentro le modalità e le regole della democrazia e dell’autonomia delle strutture di base.

La FILT – Cgil Nazionale in difesa dell’accordo su sollecitazione di UPS invia una nota di “dissociazione” dallo sciopero. Questo fatto di per se grave viene richiamato da UPS nel suo ricorso (punto 9n) per dare forza “all’illegittimità” oltre “all’illegalità” dello sciopero …  Come dire la FILT fornisce un “assist” di valore all’azione legale di UPS

Rendiamo pubblico le note della FILT Nazionale e della FILT Regionale con le nostre adeguate risposte al nazionale e al regionale FILT.

Punto iii (pag. 15-16) Richiamando la comunicazione fatta alla prefettura per un intervento “militare” a difesa della delicatezza delle attività di trasporto, indicate come sottoposte a regime 146/90, la commissione di garanzia interpellata da UPS in data 20 Aprile, risponde negativamente alla richiesta.

 

 

Maggio e Giugno 2016 PIOVONO PIETRE:

Ups e le società terze inviano ad oltre 35 iscritti, delegati e militanti sindacali lettere di contestazioni disciplinari. Supportate dalle "distanze" prese della FILT Nazionale e regionale, timorose per l'esito dell'accordo in fase di consultazione. UPS propaganda che lo sciopero è “un'agitazione di "pochi facinorosi" dediti alla violenza che “non ha neanche il sostegno dell’organizzazione sindacale” (propaganda UPS: PCM del 21 Aprile 2016).

16 Maggio 2016 Parte la nostra campagna sulle contestazioni disciplinari a Milano, lo estendiamo a tutte le rappresentanze  livello nazionale. Verranno fatte diverse assemblee su come affrontare le contestazioni.

Grande la partecipazione non solo dei diretti interessati ma anche di altri lavoratori solidali, diretti ed indiretti.

13 Giugno 2016siamo in chiusura del processo di audizione per le lettere di contestazione (oltre 30) dei lavoratori coinvolti nello sciopero del 20 e 21 Aprile. Queste azioni di "terrorismo" politico mosso dall'UPS e dalle società terze sue appendici, non è rivolto solo verso i lavoratori che hanno avuto il coraggio di ribellarsi ma rappresenta un monito a tutti i lavoratori del mondo UPS: Bologna, Roma Bandinelli, Vicenza che hanno mantenuto ferma la bandiera contro i soprusi attraverso coraggiose azioni sindacali. Campagna contro le sanzioni per la difesa i diritti di tutti.

14 Giugno 2016, i lavoratori diretti di UPS di Vimodrone,Peschiera B. e Milano riuniti in assemblea (oltre un centinaio) con un ordine del giorno esprimono la propria solidarietà ai delegati diretti UPS e ai lavoratori indiretti, non più solo di Milano ma anche di altre filiali. Tutti i lavoratori colpiti da sanzioni sono della FILT-Cgil e contrari all'accordo sottoscritto ...

Viene organizzata una campagna di autofinanziamento per aiutare le famiglie dei lavoratori colpiti dalle sanzioni e per finanziare i possibili arbitrati in DTL :

SOTTOSCRIZIONE A PREMI con due estrazioni a Milano e Roma il 24 Settembre 2016.

 

14 Giugno 2016: La conduzione delle contestazioni si diversifica, i lavoratori terzi scelgono la via della conciliazione mediata dal sindacato. 5 giorni di sospensione – senza recidiva-. Il delegato diretto UPS non accetta. Viene inflitta la sanzione disciplinare più pesante, 10 giorni di sospensione, il massimo che si possa comminare in materia di sanzione “conservativa. Il lavoratore sceglie la strada del ricorso in via extra-giudiziale presso il Ministero del lavoro territoriale (DTL di Milano e Lodi) per collegio arbitrale.

30 settembre 2016: La Commissione dopo due incontri e nuovi colpi di scena di UPS ( indica dei testimoni a suo favore), decide per L'ANNULLAMENTO DEL PROVVEDIMENTO DISCIPLINARE!

 

LA nostra documentazione fa giustizia delle falsità della Multinazionale sullo svolgimento dello sciopero del 20 e 21 Aprile: le uscite durante lo sciopero, il presidio e lo sciopero nel pomeriggio, lo sciopero dentro e fuoridi UPS

 

UPS non è d’accordo con la decisione dell’arbitrato e ricorre in tribunale. Presenta una memoria lunga 40 pagine. Le prime 20 pagine, le successive.

 

25 Aprile 2017: I lavoratori e i delegati si stringono in difesa del compagno sotto attacco, i delegati sottoscrivono un appello in solidarietà al delegato.

 

27 giugno 2017: in occasione dello sciopero sul PDR dei diretti UPS, i lavoratori in solidarietà con il delegato partecipano al presidio per prima udienza della causa di UPS Vs il dirigente sindacale Ups di Milano.

 

03 Agosto 2017: si chiude la causa UPS con un verbale di conciliazione. UPS ha perso la sua azione e con una formulazione, tombale, non potrà più avere pretese sulla vertenza dello sciopero del 20 e 21 Aprile 2017.

 

03 Settembre 2017:  IL NOSTRO COMMENTO sulla chiusura della vertenza.