FILT-CGIL DI VICENZA
PERCHE’ NO ALL’ACCORDO
INTERCONFEDERALE
Care compagne e cari compagni
siamo stati chiamati a pronunciarci sull’accordo interconfederale firmato da
CGIL-CISL-UIL e CONFINDUSTRIA del 28/06/2011
La Filt di Vicenza chiamerà i lavoratori afferenti al sistema contrattuale di
Confindustria ad esprimersi sull’ipotesi d’accordo.
Al voto potranno partecipare
anche i lavoratori delle Ferrovie, delle Autostrade, del Trasporto pubblico.
la Filt Cgil di Vicenza esprime un
giudizio negativo sull'accordo interconfederale tra Confindustria CGIL CISL UIL
del 28 giugno 2011 per le seguenti ragioni:
·
Impedisce ai lavoratori di votare su accordi che riguardano le
loro condizioni di vita e di lavoro. Ed
è la prima volta che la CGIL accetta che
possa essere negata la libera espressione della volontà dei lavoratori.
·
Le contrattazioni aziendali possono derogare dalle norme del
contratto nazionale, prefigurando
nei fatti la modifica del contratto nazionale come
fonte del diritto su materie
fondamentali quali la prestazione lavorativa, gli orari, l'organizzazione del lavoro.
·
Si afferma la coesistenza di rappresentanze sindacali elette da
tutti i lavoratori (RSU) e rappresentanze sindacali designate dalle
organizzazioni (RSA), di fatto
abbandonando l'obiettivo della generalizzazione delle RSU, come previsto nella
legge del P.I e nell'accordo interconfederale del 23 luglio 1993.
·
Si prevedono inaccettabili tregue sindacali vincolanti e dunque
sanzionabili anche nel caso di accordi separati. Un'organizzazione non
firmataria di accordo non può chiedere il voto dei lavoratori e non può nemmeno
chiamarli allo sciopero, pena sanzioni.
·
La gestione della trattativa che ha condotto a questo accordo
non ha previsto nessun coinvolgimento delle strutture pure direttamente
interessate, aprendo un'ulteriore ferita
nel tasso di democrazia della vita interna dell'Organizzazione.
La FILT CGIL DI VICENZA chiede ai lavoratori di votare NO
all’Accordo Interconfederale Firmato da Cgil Cisl Uil e Confindustria in quanto
l’accordo riduce drasticamente i diritti
e le libertà dei lavoratori, colpisce il contratto nazionale, rappresenta
un’esplicita sconfessione delle lotte di questi mesi, in un momento in cui
necessita un forte movimento che possa contrastare la devastante manovra
economica, imposta e votata come uno stato di necessita che andrà a colpire
solo i lavoratori.
Questo massacro viene condotto in nome di una crescita e di una
ripresa che non ci sono e non ci saranno.
Intanto si proclamano come vangelo assurdità mostruose: si impone la pensione a 70 anni, quando a 50 si viene cacciati dalle aziende; i
giovani diventano sempre più precari; chi lavora pur di mantenere il posto di
lavoro molte volte è costretto a sottoporsi a offensive e umilianti aggressioni
alla propria dignità.
Tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato, è sottoposto a
una brutale aggressione che mette in discussione contratti a partire da quello
nazionale, diritti e libertà, mentre ovunque si diffondono autoritarismo
padronale e manageriale.
Vicenza 16/08/2011