La loro arroganza
Le nostre ragioni!!!
Nonostante i lavoratori, attraverso le loro rappresentanze,
fossero disponibili ad un confronto con la direzione aziendale pur
ritenendo inaccettabile nei modi e nei contenuti quanto
unilateralmente l’azienda imponeva, l’incontro avvenuto in data 25 marzo in Alsea con la controparte, si rivelava un
semplice “pro-forma”. L’azienda metteva in mostra la sua pervicace e
completa chiusura ad una qualsiasi discussione di merito con i lavoratori:
La totale mancanza di volontà di mantenere in vigore
l’accordo sottoscritto nel 2001 fino ad un nuovo accordo.
La mancanza di chiarezza e, sopratutto, l’ignoranza
da loro stessi dimostrata nel non sapere dare una risposta su come applicare la
riduzione in secondi per i Part-Time ( part time 4 ore, 30 minuti di riduzione
alla settimana; part-time 5 ore, la riduzione è 37 minuti e 30 secondi ecc... ) .a causa del
loro già riconosciuto “regime ridotto”, rendendo impraticabile
quanto da loro nonchè in conflitto con lo spirito di questo istituto
contrattuale .
La mancanza di spiegazioni su come copriranno le
esigenze di servizio nei reparti operativi (call center, Hub, Fdc ecc...). Come
applicheranno la normativa riguardo ai tecnici ed ai forfettizzati, i quali
perderanno la riduzione per evidenti esigenze di servizio.
La completa chiusura alle richieste dei Full Time che
da tempo -2003- chiedevano una rivisitazione dell’accordo considerato
poco favorevole alle reali esigenze dei lavoratori.
La loro totale indisponibilità persino ad una deroga
di due mesi che permettesse alle parti di poter fare una seria discussione,
dimostra come la dichiarazione nel verbale di Incontro –unilateralmente stilato
dall’azienda a posteriori (30 Marzo)- di “ampia e approfondita discussione”
sia completamente falsa.
Questa prevaricazione in atto, da parte dell’azienda, va
oltre la semplice disdetta dell’accordo.
Va oltre il mancato rispetto delle normali Relazioni
Industriali (art. 1 del CCNL) o dello stesso art. 9 comma 13 del CCNL “..Le parti si incontreranno a livello
aziendale per esaminare le modalità di attuazione..”
Il loro scopo
Vogliono rendere chiaro a tutti i lavoratori chi detiene il potere .
Soltanto la direzione aziendale ha l’esclusivo potere di
decidere, regolare, modificare, qualsiasi accordo o norma, come e quando vuole
in base ai sui esclusivi interessi.
Interessi che non sono nè l’operatività del servizio nè
l’organizzazione del lavoro ma semplicemente l’aumento del tasso di
sfruttamento.
L’Ups sa che nessun lavoratore staccherà la cuffietta
spaccando esattamente il secondo, chiudendo la comunicazione in faccia al
cliente. Nessuno spegnerà il computer al minuto esatto in cui termina il propio
orario di lavoro.
ma con questa applicazione andremo a consegnare all’azienda
tempo della nostra vita e gratuitamente!
Se passa la loro linea, avremo:
Ø
con il consumo dei Rol in minuti anzichè in gruppi di ore (giorni di
riposo)
Ø
con l’aumento dello straordinario “obbligatorio” per coprire i vuoti
produttivi, un modo per vanificare lo spirito della normativa che ha come
obbiettivo l’aumento dell’occupazione
Ø
La disponibilità offerta
dall’impresa di liberare il dipendente dal lavoro è solo un modo per
renderlo sempre più ad esso dipendente. L’Ups si e’ arrogata la pretesa di
regolare il modo nel quale la libertà deve essere fruita e quindi percepita!.
Un’ora o quota di essa, in entrata o in uscita, fissa o a rotazione
settimanale... non ti permette una vera riduzione d’orario di lavoro ma ti costringe ad andare prima in azienda ed
aspettare in sala-break o di fronte al tuo computer pronto per essere acceso, o
ad uscire costantemente in ritardo....
Ne fanno una
questione di principio: la nuova regolamentazione risponde a criteri di
“Equità” fra tutti i dipendenti.
Per loro siamo soltanto
numeri e forza lavoro e non persone. I lavoratori non sono tutti uguali,
non hanno tutti le stesse esigenze. Le regole, poi, non sono uguali per tutti,
lo stipendio non è uguale neanche proporzionale alle attività svolte, così il
lavoro faticoso e ripetitivo, per non parlare dei Benefit che non sono uguali
-non esistono- a differenza dello staff dirigente.
Lavoratori il loro concetto di “Equità” non è uguale al nostro.
I loro benefici non sono i nostri, i loro interessi non sono i nostri.
Lo ritengono un
regolamento che permette di gestire “operativamente la riduzione per un numero
così alto di dipendenti”.
Lavoratori questo significa che per loro non lavoriamo abbastanza, facciamo troppi riposi. Forse per questo allungheranno il nastro lavoativo al sabato, forse per questo vogliono toglierci 6 giorni di riposo l’anno (rol). Per i Part-Time, secondo loro, non è un problema la perdita di questi minuti, perchè sono gia dei privilegiati . Lavorano meno degli altri e guadagnano in proporzione di più!
Contro
Per
Milano 07/04/2005 Rappresentanze
sindacali Ups
Milano e Vimodrone