La Mensa e la sua fruizione: le imposizioni sui part-time
la Mensa
Il
concetto di “mensa”, trova il suo fondamento nella contrattazione collettiva ed
in particolar modo nella contrattazione di secondo livello. Si tratta di una
disciplina ( in diritto) di natura pattizia, … una
conquista dei lavoratori fatta propria nel tempo dalle imprese per il tipo di
sistema produttivo, taylorista che ha trovato nella mensa uno strumento di per
rendere la prestazione lavorativa continuativa …
il “sistema” mensa viene si suddivide in due macro categorie, le MENSE INTERNE ed
ESTERNE ed il sistema alternativo dei TICKETS (buoni pasto):
Le “mense
aziendali”, sono spesso allocate all’interno dei siti produttivi e permettono
al lavoratore, ai fini della consumazione del pasto, di raggiungere e lasciare
in tempi strettissimi (solitamente 30 minuti) la sede della mensa aziendale.
Una tale organizzazione consente al lavoratore di non uscire al di fuori dei
locali aziendali per provvedere al pasto giornaliero.
Vantaggi: a) il fatto che il lavoratore non deve sostanzialmente provvedere da se nel
reperimento del pasto. b) il lavoratore, non dovendo uscire al di fuori dei
locali aziendali, non “incorrerebbe” nei rischi tipici di tali situazioni e
cioè infortuni in itinere oltre che possibili ritardi ..
Svantaggi: a) il lavoratore, potrebbe non gradire affatto, il menù. b) la necessità
comunque di dover consumare il pasto all’interno del medesimo contesto
produttivo (spesso alienante per alcuni lavoratori), potrebbe ingenerare in
essi uno stato di totale appartenenza all’azienda spesso confliggente con una naturale necessità di “staccare la spina” per qualche ora.
“TICKETS”,
o buoni pasto: . E’ fatta salva la soglia massima di € 5,29 per evitare
l’assoggettamento dei contributi previdenziali. Il lavoratore riceve i tickets dal datore di lavoro e provvede egli stesso alla
loro spendibilità per i fini indicati nel “titolo”, rilasciato dal datore di
lavoro, datato e controfirmato per ricevuta, dal lavoratore stesso.
Estratto …
·
Da CCNL, tutto il personale PT con orario continuato
(ovvero senza una pausa pranzo “non retribuita” specificata da lettera formale
HR) non ha diritto a fruire di una “pausa dedicata al pranzo”;
·
Da regolamento aziendale, e’ prevista una pausa
intermedia di 15 minuti;
Da legge, e’ prevista per
tutto il personale videoterminalista una “pausa
attiva” di 15 minuti ogni 2 ore di attivita’ *
*i lavoratori che usano videoterminali per almeno 20 ore sett. hanno diritto ad una pausa di 15 min. ogni 2 ore di applicazione continuativa. modalità di fruizione: non sono paure le attese di risposta del sistema nè possono essere collocate all'inizio e alla fine dei periodi giornalieri di lavoro (art.175, D.Lgs.n.81/2008)
Causa una “presunta” mancanza di omogeneità di trattamento dei P/t, Ups
impone una regolamentazione rigida.
·
nella difficoltà generale di “crisi” l’impresa, usando
delle difformità – che lei stessa ha creato nei decenni precedenti- fa una
operazione di dividere il f/t dal p/t perché non coinvolto nel problema,
irreggimenta il sistema di controllo di lavoro, di fatto condiziona il modo di
fruizione della pausa del lavoratore … e forse anche, risparmia qualche
spicciolo vietando al P/t di andare in mensa …
le Rsu producono un primo volantino per spiegare ai lavoratori la necessità di
tornare a discutere sui diritti di cui la mensa è un cardine sacrosanto. Abbiamo incontrato l’azienda in due occasioni (luglio e a
settembre). Abbiamo entrambi rilevato che il disagio colpisce poche unità lavorative (5-7 pt che hanno un nastro lavorativo a cavallo della pausa mensa)
e proposto due possibili soluzioni:
a)
parlare con
la società che gestisce la mensa aziendale per modalità di fruizione dei pasti
diversi in modo che i p/t non “sforano” i tempi di pausa
b)
in
alternativa di fornire di un area attrezzata per la consumazione del proprio
pasto nelle sale ristoro …
siamo in attesa di una risposta … che tarda ad arrivare