CCNL trasporto Merci 2008-2012: 16 Febbraio 2012 le OOSS sottoscrivono una nuova deroga
Dai “saldi
di fine stagione” ai “saldi tutto l’anno”
Noi vi diciamo
NO! Rivogliamo i nostri soldi!
Il 16 Febbraio 2012, come programmato dal rinnovo CCNL del 2011, le OOSS nazionali di categoria e le
Associazioni padronali si sono incontrate per la ”verifica contrattuale”
(traduzione, le imprese – in base al loro stato economico – hanno verificato se
sarebbero state in grado di ottemperare
all'accordo di CCNL- cioè versare l'aumento dei 30 euro lordi al 3°S.) L'esito
è stato positivo! Pagheranno i 30 euro. Come dire il CCNL anche se siglato in forma triennale può subire
assestamenti in corso d'opera. L'incontro comunque è stato un' occasione per
"perfezionare" con un nuovo accordo argomenti lasciati inevasi come “l'assistenza
sanitaria integrativa e gli enti bilaterali”.
Stranamente
però, mentre le Segreterie Nazionali davano ampia diffusione al comunicato che
annunciava “ l'atto costitutivo
dei due enti, la Ebilog (ente bilaterale) e Sanilog (Fondo sanitario
integrativo) con atto notarile” restavano oscuri i termini dell'accordo. Solo
la lettura del testo ha posto fine alle nostre perplessità.
Ad un anno dalla firma del CCNL
un bilancio diventa necessario
Al di la delle nuove norme contrattuali che non hanno
spostato di una virgola le condizioni per chi lavora nel settore, anzi lo hanno
peggiorato! Gli aumenti salariali sono stati ridicoli. Lo dicevamo un anno fa
lo confermiamo oggi. Aumenti che non sarebbero stati sufficienti neanche a
recuperare il salario perso dall'inflazione degli anni precedenti (2004-2008),
figurarsi rinforzare quello futuro (2008-2012).
Non serve essere degli economisti per
capirlo. L'Istat oggi rileva che abbiamo raggiunto il divario record tra
inflazione e retribuzione degli ultimi vent'anni. Anche gli aumenti salariali
“conquistati” nel 2011 risultano essere i più bassi dal 1999!
Il punto è che il peggio deve ancora
arrivare perché in un contesto di crisi, il nuovo metodo di calcolo di recupero
dell'inflazione ( IPDA), da tutti i “tecnici” considerato il migliore nel lungo
periodo, prevede un tasso di inflazione per il 2012 del 1,8% quando ad oggi,
l'inflazione registrata è di 3,3% di cui il 2% come “inflazione importata”(la
benzina sta raggiungendo i 2 eur/litro).
Cioè, alle condizioni date, i nostri salari non recupereranno mai il potere
d'acquisto perso in base alle modalità concordate!
E cosa dire sullo stato del settore?
Il nuovo CCNL è stato una manna dal cielo per le imprese. La crisi del
settore fortemente temuta da tutti ha permesso alle imprese di approfittare
garantendosi la continuità dei profitti e a noi bassi salari, in particolare
per le categorie operaie e delle società terze. Questo non ha ovviamente
migliorato la produttività - gli
investimenti continuano ad essere molto bassi- le imprese trovano conveniente giocare con la
nostra pelle attraverso il dumping contrattuale, le forme contrattuli precarie,
i salari dei neo assunti categorie operaie e autisti sono al livello del 2008! e non
percepiranno mai aumenti per tutto il 2012.
Eppure il settore non è in crisi come
lo descrivono, basta leggere gli studi di settori –Confetra I semestre 2011-
che danno il settore in “ripresa ...per il gomma (3-5%) e marittimo (7%),
più lento nel settore aereo (2%) . Aumenta anche il settore ferroviario
internazionale (5%), mentre crolla quello ferroviario domestico .
A loro i “fondi” per rastrellare soldi per i loro
affari, a noi bassi salari
Già durante il rinnovo contrattuale
abbiamo espresso la nostra posizione critica sulla privatizzazione di servizi universali come la
previdenza e la sanità integrativa. A contratto siglato, ci sono stati
tentativi per limitare i danni e dove e’ stato possibile si sono proposte intese in materia sanitaria facendo riferimento a
strutture mutualistiche del settore (in Ups è stato proposto la Cesare Pozzo, Mutua dei fuochisti e macchinisti delle
ferrovie). L’azione di pressioni/boicottaggio da
parte dei dirigenti Nazionali ha fatto naufragare il progetto forse troppo competitivo
a quello proposto dalle OOSS di tipo “assicurativo-bancario".
Oggi, con la verifica
contrattuale sottoscritta il 16 Febbraio 2012,
tutte le aziende del settore - che non hanno sottoscritto
accordi sanitari aziendali - risparmieranno complessivamente centinaia di
migliaia di euro
Il Contratto Nazionale del Gennaio
2011 era chiaro e perentorio (capitolo Assistenza sanitaria), aveva indicato la partenza del Fondo Sanitario
a Luglio 2011. In seguito, causa difficoltà “tecniche” è stata posticipata a
Gennaio/Febbraio 2012 …
Sono di 10 euro
per ogni lavoratore che l'azienda dovrebbe versare. Soldi
che fanno parte del “costo contrattuale"
complessivo cioè soldi nostri. Soldi che non prendiamo in busta paga nè in modo indiretto attraverso servizi
sanitari.
Con questo accordo, i padroni, forti dei
risultati ottenuti precedentemente con la firma del CCNL (Gennaio 2011), non contenti,
con la scusa della crisi, senza colpo ferire si sono fatti un nuovo “storno”:
a fronte del versamento dei 30 euro lordi (3°S)
che abbiamo ricevuto in busta di Febbraio (20,95 euro nette) hanno chiesto ed
ottenuto l'esenzione dal versamento della relativa quota mensile di 10 euro da
Gennaio 2012 fino a metà novembre 2012 (un risparmio di 105 euro a
dipendente) che sommato ai fondi non versati fin ora e che non ci
produrranno contropartite in servizi saranno complessivamente e per il momento
pari a 175 euro da Luglio 2011 a Novembre 2012.
Citiamo dal documento del
16 Febbraio 2012:
“… prendendo
atto dei ritardi nelle procedure di costituzione e di avviamento della cassa le
parti convengono che le rate di
contribuzione relative al periodo gennaio 2012- 15 Novembre 2012 NON SONO
DOVUTE. Per la restante parte del mese di Novembre 2012 la rata dovuta sarà
pari a 5 euro. Dal successivo mese di Dicembre la contribuzione riprenderà
nella misura ordinaria prevista …”
Tutto cio' è inaccettabile. Questa è
una deroga irricevibile, è uno schiaffo in pieno volto nei confronti dei
lavoratori che vedono crescere le difficoltà ad arrivare a fine mese mentre
dall’altra parte le aziende risparmiano e le Banche ingrassano .
Alla luce di quanto detto i
delegati e le delegate del settore invitano
i lavoratori e le lavoratrici a
sottoscrivere un appello
che faccia sentire la nostra voce.
Noi vogliamo che i soldi ritornino
ai lavoratori essendo salario differito
e se i lavoratori vorranno un servizio sanitario integrativo sapranno a chi
rivolgersi! Non sono necessarie moltiplicazioni di strutture e moltiplicazione
di costi visto che nel nostro settore già esiste un fondo sanitario di
carattere mutualistico dal 1877 e si chiama Mutua Cesare Pozzo.
I delegati e le delegate avvieranno una raccolta
firme per chiedere che siano i lavoratori a decidere del loro futuro e non
altri!
05-Marzo-2012
Lavoratori e delegati promotori: