Il nostro contributo alla sindacalizzazione del settore cooperativo nel settore Merci e Logistica

 

Insieme per difendere meglio

i nostri diritti!

(testo provvisorio)

La frammentazione nel settore del trasporto Merci

Il settore del trasporto delle merci in questi ultimi 30 anni e’ stato sviluppato su un modello che tenesse conto da un lato del ruolo strategico della circolazione delle merci, con lo sviluppo di aziende private su gomma (corrieri) dei produttori di veicoli (Fiat) delle infrastrutture (Autostrade) in modo da scalzare definitivamente il monopolio delle ferrovie. Allo stesso tempo, per evitare processi di “radicalizzazione” come nelle ferrovie o settore aereo (anni 70-80), hanno proceduto ad una frammentazione contrattuale della mano d’opera – di una consistenza pari a quella dei ferrovieri- capace di esprimere una forza da paralizzare il paese. La forza dei lavoratori di questo settore e’ stata depotenziata attraverso la sua frammentazione contrattuale e societaria. Sotto lo stesso tetto convivono diverse forme contrattuali e società. In epoca attuale abbiamo la convivenza di tutte le tipologie contrattuali presenti sul mercato del lavoro determinando una forte frammentazione e il depotenziamento di qualsiasi possibilita’ di lottare. Pertanto nonostante le forze potenzialmente strategiche per la lotta di classe sono gli operai che muovono i pacchi e gli autisti che li trasportano in verità sono la forza più debole e disaggregata. Queste figure professionali sono state nella maggior parte delle ditte di trasporto tutte terziarizzate. Gli operai, nelle cooperative e/o società di servizi (ex carovane) gli autisti sotto piccole aziende o nel caso dei Courier prima come padroncini (partite IVA) successivamente sotto cooperative.

Nell’ultimo decennio il settore facchinaggio e della movimentazione merci ha subito una notevole (in)evoluzione per effetto di nuove normative sia specifiche che di tipo generale.

Non sono mancati "impegni" delle Centrali Cooperative, delle Istituzioni come degli Enti Ispettivi affinché fosse combattuto e superato l’odioso sistema dei dumping contrattuali e dei diritti nel settore della cooperazione ed in particolare nel settore del facchinaggio e della logistica. In molte parti del paese non sono mancati Osservatori, Protocolli di impegni, conferenze ecc.. ma ben poco è servito:

tanto più si conosce il settore e sempre più difficile trovare cooperative sparse in cantieri di committenti industriali e/o commerciali che applicano correttamente il CCNL.

E quando questo si realizza, ci pensano i regolamenti interni a “smontare”il CCNL . Se non bastasse, ci sono anche gli accordi in deroga “sponsorizzate” dalle OOSS sindacali spesso a carattere territoriale o aziendale...E’ ormai condiviso da tutti che la forma cooperativa è il tipo di impresa, a parte il caporalato, con la quale si riesce meglio eludere vincoli contrattuali, legislativi oppure diritti consolidati conquistati dal movimento operaio.

 

Ø  Un collaudato sistema di sfruttamento:

il committente, impresa industriale commerciale o dei servizi, per abbattere significativamente i costi di produzione lo fa appaltando ad una cooperativa o altra società terza una parte del ciclo produttivo la quale si impegna a sua volta per sopravvivere, tagliare diritti ai propri soci o dipendenti a partire dal costo del lavoro …  

Ø  l’alternativa

Dato che l’impresa che terziarizza mantiene il comando organizzativo dell’attività produttiva … già solo per questa ragione, nel nostro settore produttivo- dove le attività sono scandite da processi tecnologici determinati e standardizzati-  la rivendicazione più utile per una ricomposizione del processo produttivo e l’unità dei lavoratori è la “internalizzazione” delle attività!

Ø  La crisi attuale:

Con la crisi attuale il mercato richiede dei processi di competizione “dinamici” che nei settori terziarizzati diventano drammatici! La competizione diventa sleale, prevale la competizione al massimo ribasso affiancata dall’espulsione delle imprese “più” regolari e l’inserimento di società che giocando al massimo ribasso. Resistono sul mercato perché il più delle volte sono officine per il riciclaggio di denaro sporco…Pensiamo che sia compito di rappresentanze “privilegiate” le RSU delle società strutturate, ancora distanti – per poco - dalle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori operai ed autisti di società terze, offrire, condividere un percorso per costruire una rappresentanza capace di colpire il “lato oscuro” della formazione dei profitti …

IL PROCESSO DI AVVICINAMENTO DEL SETTORE COOPERATIVO AL MODELLO CONTRATTUALE DEL SETTORE MERCI E LOGISTICO(i contratti e gli accordi dal 2000 ad oggi)

Il nostro intervento fra le Cooperative in UPS:

In Ups la frammentazione societaria è stata portata avanti agli inizi degli anni 90 con una certa lentezza perchè gli "acquirenti" americani della precedente società (Alimondo) non avevano preso possesso pieno delle opportunità della legislazione italiana. Abbiamo avuto un unica occasione per costruire una conflittualità unitaria, durante la ristrutturazione Ups del 1997. In quell’occasione riuscimmo a bloccare i cancelli e non fare uscire i padroncini per circa 2 ore (dalle ore 8-10). Ore delicate per le consegne express. Questo fu possibile perché costruimmo un fronte con i padroncini che solidarizzarono con gli impiegati investiti da 150 licenziamenti. Dopo quella parentesi molto interessante ma senza effetti eclatanti e soprattutto duraturi, non siamo più riusciti ad avvicinare i lavoratori di questi settori che si trasformavano nel frattempo in realtà prettamente extra comunitarie. verso la fine degli anni 90 e il nuovo secolo Ups produce una prima rivoluzione, la richiesta agli autisti di "consorziarsi”. Il sistema della frammentazione delle attività era sicuramente utile per dividere i lavoratori ma inefficace dal punto di vista della qualità del lavoro e dell’efficienza...

Aprie 2005: Ups va in televisione a sua insaputa ( striscia la notizia) ... cattiva pubblicità? il nostro volantino

Marzo 2010: La vertenza della Cooperativa Naki-Naguza in UPS Milano

Il CCNL TRASPORTO DELLE MERCI E LOGISTICA 2011

L’unificazione contrattuale messa in campo con questo rinnovo, non è stata immediata ma è avvenuto in modo graduale questo per agevolare le imprese cooperative ad organizzare la propria struttura e la propria economia secondo le regole del CCNL... questo ha avuto un prezzo, immediato,un arretramento senza precedenti dell’intera categoria (salari ed inquadramenti). Il testo completo delle modifiche apportate al CCNL nella tornata 2008-2012, la parte relativa alla cooperazioneAnalisi di settore ( per singolo articolo) da parte delle Associazioni delle Cooperative gli aumenti salariali degli operai della movimentazione di magazzino

L'intervento delle Rsu Ups fra le cooperative ...
le RSU UPS Milano hanno un confronto a distanza con i lavoratori dei magazzini ed autisti terzi ... la diffidenza e la paura è molto forte: il testo distribuito, mette in evidenza quali dovrebbero essere gli aumenti salariali scattati con il CCNL 2008-2012.

Ø  DOPO 18 Mesi dalla firma del CCNL è scattata la piena integrazione delle imprese cooperative nel CCNL

Con il 1° Luglio 2012 dopo 18 mesi dalla firma del CCNL , il Contratto nazionale di settore è esteso a tutte le società cooperative che operano nel settore del Trasporto delle merci. Gli articoli più importanti sono (art. 42 e 42 Bis) Adesso, le imprese committenti che  hanno giocato con appalti al massimo ribasso, dovranno trovare altri modi per lucrare! Con la nuova norma contrattuale il Committente diventerà responsabile nel controllo dei versamenti contributivi delle società terze come di tutti gli istituti contrattuali … ma la strada è lunga per la sua completa applicazione

LUGLIO 2012: Campagna di sindacalizzazione Rivendichiamo i nostri diritti il volantino

Per noi è un occasione per iniziare una campagna di sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti chiedendo l’applicazione piena di tutti gli istituti contrattuali … le tabelle salariali comprensivi degli aumenti in vigore dal 1- Febbraio 2012 …le tabelle salariali per singola categoria di livello3J- 3S- 4J- 4S- - 6J- 6S Nella nostra realtà lavorativa - ma non solo- abbiamo riscontrato una pratica consolidata negli anni del "cambio nome" della cooperativa per non pagare ... una tabella esemplificativa di quanto i lavoratori hanno perso soltanto in scatti di anzianità: esempio per un 5° livello.

 

MAGGIO 2013

Le RSU UPS ricevono la “canonica” comunicazione aziendale di un cambio di appalto …In verità non si tratta di un cambio di appalto ma della classica fregatura!: un cambio di nome dell’appaltatore. Il problema come al solito sono tutti quei diritti che potrebbero per l’ennesima volta venir meno in UPS …Le RSU UPS si Milano, sulla base di un’importante vittoria ottenuta alcuni anni prima dalla Filt di Bergamo, e rinnovata in occasione del cambio di nome, cercano di stimolare i lavoratori alla sindacalizzazione superando le diffidenze e le paure di perdere il posto di lavoro. Il volantino. Questa volta si tratta di una società di carico e scarico dove i lavoratori sono molto più timorosi... i "miglioramenti" garantiti dalla cooperativa sembra fare rientrare la sindacalizzazione ... la paura fa da padrona!

Maggio 2014: Campagna per la costruzione di una presenza sindacale nelle cooperative nella realtà più grande di UPS Italia, la filiale di Milano. tre le società coivolte, diversi i gradi di sindacalizzazione. I problemi invece sono sempre gli stessi: buste paga, orari non rispettati e/o non pagati totalmente ecc ...Fra minacce e paure, diverse decine di lavoratori si sono iscritti e discutono quasi regolarmente su come costruire una presenza sindacacale capace di difendere i propri diritti spesso negati. La presenza sindacale si consolida in diverse società di cui alcune raccolgono l'invito di "mettere a posto le buste paga"

Le rappresentanze organizzano una "campagna di sensibilizzazione" : Vogliamo i pantaloncini! Petizione. Inizia una nuova campagna: vertenza Vestiario

Agosto 2014: Vertenza Consorzio Spazio Lavoro in Ups ( Milano, Torino e Como)

Settembre 2014: continua la campagna di sindacalizzazione e sopratutto di aggregazione delle diverse società sotto un unica bandiera quella delle rappresentanze sindacali. L'attività, dopo le ferie, riprende a fatica e sopratutto con rabbia. A Milano vengono inaugurate le "code" per le attività di scarico.

Gli autisti che rientrano dalle loro attività di consegna e di prese sono costretti lavorare oltre l'orario di lavoro (ma in modo anomalo, non per fare prese speciali per clienti speciali) ma in fila, in attesa che la coda dei furgoni in colonna indiana hanno l'autorizzazione di entrare in Magazzino. l'attesa arriva anche ad 1 ora!!!

Questa è la soluzione trovata da Ups per ridurre gli incidenti e garantire una corretta mobilità ma il vero problema è che la sede è fatiscente e i volumi vanno oltre le normali capacità. Ben venga il lavoro! ma gli autisti vogliono essere pagati per questa inaccettabile attesa, non per loro responsabilità! UPS invece ritiente tutto dovuto! anche questa attività rientra nella "courvè" resa gratuitamente!

La rabbia esplode quando gli autisti non ricevono entro i termini contrattuali previsti i propri stipendi. Restano ad aspettare 4 giorni prima di sapere che non ci sono i soldi in banca per pagare il mutuo, la spesa settimanale, o la festa del bambino perchè ... un dirigente di UPS non ha firmato le fatture.

La misura è colma.

19 Settembre 2014 la mattina alle 7,45, i lavoratori si ritrovano in "Assemblea" organizzata delle Rappresentanze sindacali dei lavoratori diretti ed indiretti e fanno il punto della situazione e sopratutto condividono le rivendicazioni da inviare ad UPS.

il comunicato

14 Ottobre 2014 : Anche a Roma si costruisce il sindacato di classe...

05 Novembre 2014: Hub Milano gli autisti dicono "Adesso Basta!!!" alle code! oltre 50 autisti di diverse cooperative decidono di fare quello che ogni giorno a loro infligge UPS, dopo 12 ore di lavoro( se va bene). LA CODA! E’ ora che in Italia UPS spenda i soldi che fa ( 2013: 7 milioni di profitti e 14 milioni di dividendi) per un Hub inadeguato ai volumi di traffico delle merci. Per l'impresa è meglio tenere per due ore un autista fermo fuori dai cancelli UPS senza dargli la possibilità di andare in bagno, senza pagarlo che investire in una struttura adeguata ai volumi sempre in crescita: UPS... ADESSO BASTA!

Video 1, video 2, video 3

18 Novembre 2014: incontro con Ups sui temi della protesta spontanea del 05 Novembre. La dichiarazione sindacale dopo l'incontro e la nuova inziativa delle Rappresentanze Rsu Ups ed Rsa società terze il questionario

24-25 Novembre 2014: sembra che l'incontro non sia servito a nulla! riesplode la coda, l'esasperazione dei lavoratori è incontenibile. La stanchezza pure ( il picco è già iniziato per gli autisti). All'incontro avevano detto che la coda non esiste! qui un'ampia documentazione

26 Novembre 2014: una nuova offensiva delle rappresentanze e dei lavoratori autisti per la costruzione di una presenza sindacale capace di arrestare l'arroganza UPS che non solo non riconosce le code e quindi la messa in pagamento degli straordinari ma immette nuova e fresca manodopera per il periodo di "Picco di natale" a condizioni estreme! il nostro intervento fra i lavoratori

VERSO LA COSTRUZIONE DI UN COORDINAMENTO NAZIONALE

Andiamo verso Dicembre ed il "Picco di Natale", un periodo molto "critico" per le imprese del settore merci ed in particolare dei Courier in particolare in questi ultimi anni con l'esplosione del commercio on-line. Anche Ups è nel pieno delle attività e per meglio garantire la funzionalità degli impianti chiede alle cooperative di "invitare" i cooperatori ad un ulteriore sacrificio ... venire di Sabato a lavorare.

In rete si scatenano i commenti positivi ma anche molto critici. quello che emerge comunque è una conoscenza aprossimativa del CCNL sul pagamento degli straordinari. Certamente parlare di straordinari,come dice chi non li ha visti, si diventerebbe ricchi!!! Nel settore quando va male si fanno le 10 ore e si raggiungono anche le 14 con estrema facilità. Averle pagate significherebbe portare a casa stipendi da nababbi... anche se ben sudati. In questo settore lo straordinario invece solitamente non è pagato. La cosa buffa è che questa volta a causa delle scadenze festive diventa difficile poterle obbligare senza riscontrare problemi organizzativi

CAMPAGNA CONTRO LO STRAORDINARIO ( SABATO 6 DICEMBRE) NON PAGATO!

Infatti l'appello delle coopertative assume il tono fra la minaccia e il consiglio. Ma non viene affrontato un problema: come viene pagata questa prestazione del Sabato?. Nessuno lo sa tranne due filiali sindacalizzate ( Roma Magliana e Vicenza) che dovrebbero applicare il CCNL, cioè con lo straordinario al 50%.

01 Dicembre 2014: Questo da lo spunto per lanciare una campagna nazionale di sensibilizzazione per spiegare che lo straordinario va pagato e di Sabato deve essere pagato al 50%. Chiediamo anche alle OOSS di fare lo stesso ... ma non abbiamo risposta!

04 Dicembre 2014: alziamo il tiro e un nuovo volantino chiama al boicottaggio se le cooperative non applicano il CCNL. Avanza il malumore e la rabbia di molti lavoratori che senza protezione sindacale non sanno come reagire. Il magazzino è si compone di diverse cooperative che praticano il sub del sub appalto ... in un'assemblea di quella sera in una cooperativa, i lavoratori chiedono al sindacato di seguire la richiesta fatta ai nazionali. prendere di petto UPS e denuciare lo stato di illegalità diffusa.

05 Dicembre 2014: anche se in ritardo, a fine giornata, arriva il comunicato della Filt di Milano, unica ad aver seguito questa proposta operativa. Abbiamo una convergenza importante. Il probleama del lavoratore delle cooperative non è la propria cooperativa ma UPS e le sue politiche di "strozzinaggio" e di "ricatto" che impone alle cooperative, comunque complici perchè parte del sistema, nello sfruttamento schiavistico dei lavoratori. Questa è una grande vittoria per tutti i lavoratori ma anche del sindacato che ha compreso che è ora di colpire il cuore del sistema di sfruttamento : UPS ... e i suoi capò.

03 Aprile 2015: verso una nuova stagione di lotte nel settore: conflitti aziendali e il CCNL articolo