Trasporto delle Merci:

La bufala del contratto unico di lavoro !!!

“Per la prima volta l'intero settore viene regolato da un unico testo contrattuale che ha visto convergere oltre 20 associazioni datoriali.....

“L'obbiettivo del contratto unico, ....è passato attraverso una lunghissima fase vertenziale caratterizzata dalla difficoltà di tenere unite controparti eccessivamente competitive tra di loro e poco abituate a rinunciare al ruolo di protagonista” (Comunicato Filt marzo 2006)

Ci sono volute due tornate contrattuali per raggiungere l’obiettivo della “ricomposizione contrattuale”, cioè un contratto unico per tutti i lavoratori che operano nel settore del trasporto delle merci (autisti, cooperative di ribalta, impiegati, magazzinieri e di diversi settori: dalla logistica ai mercati generali ecc...)

Un obiettivo giusto ma molto difficile, in un settore dove la composizione imprenditoriale è dominata dal potere di poche grandi imprese multinazionali che, attraverso fusioni ed integrazioni controllano il mercato e con logiche oligopolistiche si spartiscono i profitti, dando la gestione del lavoro “vivo” ai cosiddetti terziarizzati, cioè a quella immensa galassia di micro imprese e/o cooperative di cui si costituisce la maggioranza del settore.

Un obiettivo mancato nel contratto precedente (anno 2000) perchè non tutte le aziende del settore aderirono al contratto unico nonostante i vantaggi loro promessi....ciononostante i peggioramenti per i lavoratori, rimasero tutti.

Anche noi abbiamo condiviso con determinazione questo progetto ma ciò non poteva essere oggetto di uno “scambio” cioè attraverso la riduzione dei diritti.

Lo dicevamo nel 2000, durante la precedente vertenza sul contratto, lo riconfermiamo oggi: “agli arretramenti sui diritti dei lavoratori si aprono crepe difficilmente poi colmabili...ed oggi per renderci ulteriormente appetibili alle categorie padronali facciamo ulteriori concessioni....”

In questa ultima trattativa contrattuale sono state addirittura le stessa OOSS a proporre alle imprese nuove forme di flessibilità, pur di raggiungere l’obbiettivo della unificazione contrattuale, come l’introduzione del 6° giorno lavorativo o dell’orario giornaliero disarticolato.... ed altro ancora.......

Questa Rsu, che da oltre 10 anni ha fatto propria la battaglia per un sindacato democratico e combattivo, non si è lasciata impressionare o convincere né dalle dichiarazioni di principio delle OOSS, né dai tentativi della sua componente interna cosidetta Sinistra Sindacale di cercare, spostando virgole e modificando parole, di mistificare la sostanza del (nuovo)contratto nazionale, facendolo apparire favorevole per i lavoratori ....

Abbiamo confermato la nostra intransigente opposizione ad una vertenza che si presentava come una operazione tutta ideologica costruita intorno ad uno “scambio”:

la “Riunificazione contrattuale” del settore in cambio di una sostanziale riduzione dei diritti minimi acquisiti negli anni passati da parte dei lavoratori, attraverso un appiattimento verso il basso, ricollocando il grosso del settore accanto alle categorie più svantaggiate!

Non comprendendo che

“ ... i miglioramenti delle condizioni di lavoro e l’unificazione contrattuale sono elementi inscindibili, non si raggiunge uno senza l’altro. In un contesto in cui le nostre condizioni di vita e di lavoro vanno sempre peggiorando, ulteriori arretramenti non preparano le condizioni per la riscossa ma per l’ulteriore riduzione del potere contrattuale della classe lavoratrice... (luglio 2000).

Questo contratto è da bocciare!

Il risultato è ora sotto gli occhi di tutti: una trattativa durato quasi 3 anni, (un record) per un contratto che è gia temporalmente scaduto....vecchio!

Di questi tempi le parti avrebbero dovuto aprire la trattativa per il biennio economico... (sic!)

Il risultato raggiunto fa emergere un quadro desolante.

Le direzioni sindacali hanno costruito un percorso in cui i metodi del consenso usati e le rivendicazioni programmatiche adottate - in un periodo temporale così lungo- sono state funzionali al depotenziamento e frustrazione delle sue rappresentanze di base ma sopratutto un modo per escludere apriori la partecipazione della maggioranza dei lavoratori !

Contratto nazionale: per i lavoratori un bilancio disastroso!

Le Confederazioni in questi due anni di trattative pur di raggiungere il fine non sono state in grado di costruire una propria posizione intorno all’evoluzione del settore. Nonostante un contesto economico di crescita asfittica...il settore avrebbe chiuso il 2005 con una crescita del 3,4%....

Ne ha saputo sviluppare una vertenzialità adeguata nei confronti dalle politiche aggressive di grandi compagnie sopratutto straniere che – secondo il quadro di sintesi Confetra 2005- hanno registrato tassi di crescita di fatturato rilevanti.... mettendo in atto processi di integrazioni ed acquisizioni che hanno raggiunto il 40% del totale rispetto al 20% del 2000.

Aziende che hanno aumentato le loro quote di mercato con acquisizioni e concentrazioni e allo stesso tempo hanno approfondito il processo di terziarizzazione e di precarizzazione del lavoro. Aiutati dalle nuove forme di strutture organizzative aziendali come nel settore della logistica (Supply Chain Management) aziende a scatole cinesi che adottano come metodo una politica di spezzatino contrattuale o attraverso i nuovi risultati dal mondo della tecnologia come il controllo radio frequenziale dei lavoratori e delle merci (RFID) vedi Settore in evoluzione: concentrazione e tecnologia ma soprattutto attraverso le nuove forme di sfruttamento contrattuali (legge 30, part/time ecc...)e le nuove forme di flessibilità orarie.... Utili strumenti per garntire dei grandi risultati economici, ma solo per i padroni....

Una direzione sindacale quindi allo sbando incapace di fare proposte che rappresentassero e difendessero seriamente i lavoratori.

Non da meno sono state le varie sinistre sindacali confederali che si sono limitate a fare emendamenti alla piattaforma contrattuale, con l’obbiettivo di convincere (illudere) i lavoratori che la loro battaglia avrebbe potuto modificare/limitare i danni di una piattaforma così iniqua

Una illusione che si è andata rafforzando a Montecatini 25 e 26 maggio 2004 dato il numero elevato di emendamenti “di sinistra” passati nella piattaforma (es. le 20 ore di permesso di visita medica, le 60 ore per i delegati per la Sicurezza RLS, l’aumento delle ore di ROL, l’aumento dei permessi per lo studio ecc...).

Pensavano di aver spostato realmente i rapporti di forza nella categoria invece divennero ostaggi della burocrazia sindacale frenando qualsiasi opposizione vera e risoluta alle degenerazioni in atto.

Ciò non significa che non ci furono occasioni in cui le sinistre sindacali confederali ed in particolare Lavoro Società (Filt Cgil) abbia tentato di far cambiare rotta alla svendita in atto.

Abbandonare il tavolo di trattatativa nazionale come fecero nel Dicembre 2004 e il precipitare del confronto fra le parti produsse una dichiarazione di sciopero delle OOSS di 16 ore.

Si sarebbe potuta trasformare un utile occasione per riflettere e comprendere la natura di questa vertenza tutta incentrata su una visione feticista della “riunificazione contrattuale”.

Invece furono solo “attegiamenti formali ” per poter uscire dallo stallo in cui si erano andati a cacciare cercando di imbrigliare anche quei delegati (sopratutto lombardi, il cuore del settore) che onestamente avevano creduto nella strategia della “partecipazione critica alla trattativa”.

La dichiarazione di sciopero e la seguente revoca tramite SMS...fu invece un modo per decapitare quella fascia di delegati combattivi che credettero nella possibilità di cambiare il corso della vertenza.

Tutto questo preparava la svolta nella trattativa: senza colpo ferire le direzioni sindacali dopo aver depotenziato qualsiasi opposizione interna e deluso molti lavoratori, firmarono l’intesa nel gennaio 2005.

Da quel momento le direzioni sindacali lavorarono per escludere qualsiasi confronto con i lavoratori. Questa Rsu insieme ad altre ha insistito fino alla nausea affinchè le OOSS organizzassero assemblee unitarie. Nemmeno l’appello sottoscritto da Rsu ed Rsa di diverse tenenze è servito per costruire le basi per un confronto serio (Assordante Silenzio)

L’obbiettivo delle OOSS era chiaro: mettere in "frezeer" l’accordo per evitare valutazioni di merito.... non si poteva discutere perchè "il percorso contrattuale non si è concluso completamente ” si trattava di un’intesa “parziale”!. Nel frattempo farla metabolizzare...renderla digeribile ai lavoratori anzi far emergere che quell' accordo era il migliore risultato possibile!!.

Questo teatrino è andato avanti per un altro anno e alla fine nel marzo 2006 è stato firmato l'Intesa definitiva!.

Un risultato che consideriamo sicuramente favorevole alle imprese che sono riuscite a portare a casa molte delle cose le confederazioni sindacali un anno prima consideravano indisponibili . La flessibilità nella distribuzione dell’orario settimanale, l’ estensione dei straordinari/Banca ore, un processo di riunificazione contrattuale a tappe differenziate per ogni categoria applicazione di tutte le normative precarie in essere....

Lavoratori

Al fallimento di queste direzioni sindacali non ci sono scorciatoie, c'è solo una alternativa

Dobbiamo riconquistare gli spazi di democrazia e di contrattazione nel sindacato.

Dobbiamo recuperare il nostro rapporto con tutti i lavoratori mettendo in campo un confronto a tutti livelli partendo dalle nostre stesse aziende.

Dobbiamo costringere le OOSS convocare assemblee unitarie a tutti i livelli e in tutte le aziende per discutere approfonditamente del contratto sottoscritto e vincolarlo ad un referendum!

Noi, dal nostro canto, sicuramente non ci sottrarremo al confronto, invitiamo i lavoratori a leggere e discutere le nostre analisi e a diffondere questo ordine del giorno che rigetta l'Intesa siglata dalle OOSS e le controparti

Per il prossimo futuro, diventa imperativo , costruire un coordinamento di Rsu/Rsa in grado di ricostruire una presenza democratica e combattiva nelle aziende e a tutti i livelli del sindacato in modo da poter sostenere rivendicazioni che facciano realmente gli interessi della classe lavoratrice.

Milano 24/04/2006 

Rsu/Rsa UPS Milano e Vuimodrone